Agrobiodiversità
La Biodiversità sta alla base della vita sul Pianeta come l'acqua, l'aria e il suolo, è stata definita per la prima volta dalla Convenzione FAO di Rio de Janeiro del 1992, come l'insieme della diversità delle forme viventi.
L'Agrobiodiversità o biodiversità di interesse agricolo-zootecnico e alimentare, è la diversità della vita relativa ai sistemi agricoli; pertanto è essenzialmente legata agli agro-ecosistemi, cioè agli ecosistemi naturali modificati dall´uomo con l’introduzione della coltivazione finalizzata alla produzione agricola e all’allevamento delle specie domesticate (v. Linee guida nazionali DM 12 luglio 2012).
La biodiversità diventa sempre più strumento irrinunciabile di gestione in agricoltura e comprende la diversità delle colture, delle piante erbacee e arboree coltivate e spontanee, degli animali in allevamento e selvatici e dei microorganismi che contribuiscono alla produzione agricola e al mantenimento della fertilità del suolo. La biodiversità riguarda anche la struttura e la distribuzione di questi componenti all’interno del sistema agricolo, la loro relazione con l’ambiente e con le risorse genetiche e con tutte le buone pratiche che l’agricoltore esercita per raggiungere l’obiettivo di produzione.
La Regione Toscana già dal 1997 con la prima legge regionale sulla tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agricolo, zootecnico e forestale, ha istituito un sistema regionale di tutela e valorizzazione del proprio patrimonio di razze e varietà locali (Legge regionale n. 64 del 2004 –“Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale") che, in modo complementare, concorre al sistema nazionale di tutela dell'agrobiodiversità (Legge n. 194 del 2015 "Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare").
Il sistema Regionale prevede i seguenti strumenti:
di diretta competenza della Regione Toscana:
-Gestione Repertori Regionali, istituiti dalla LR 64/2004, sono gestiti attraverso una banca dati “on line” nella quale sono iscritte, previo parere positivo di cinque commissioni tecnico-scientifiche (una per Repertorio), le razze e le varietà locali di interesse agricolo, zootecnico e forestale, in particolare quelle a rischio di estinzione, con indicata la zona tipica di produzione/ambito locale di produzione.
L'Anagrafe nazionale è una banca dati tenuta dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nella quale sono indicate tutte le risorse genetiche di interesse alimentare ed agricolo, locale, di origine vegetale, animale o microbica, soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica.
Le razze e varietà locali a rischio di estinzione della Toscana, iscritte nel Repertorio regionale, sono contemporaneamente iscritte anche nell'Anagrafe nazionale e pertanto ne beneficiano della stessa tutela garantita dalla L. 194/2015.
di diretta competenza di Terre Regionali Toscane:
- Coordinamento conservazione “in situ” attraverso i Coltivatori Custodi, provvedendo alla iscrizione all'Elenco, affidamento delle varietà in conservazione e stipula delle convenzioni, verifica dell'attività svolta e del rispetto delle norme tecniche di conservazione, liquidazione rimborsi spesa forfettari, individuazione delle migliori modalità di conservazione "in situ/on farm", attuazione delle linee guida nazionali del Piano
Nazionale sulla Biodiversità Agraria e delle indicazioni regionali, attivazione di eventuali progetti specifici.
La conservazione “in situ”/on farm permette la conservazione di ecosistemi e di habitat naturali e il mantenimento e recupero di popolazioni specifiche, vitali, nel loro ambiente naturale o, nel caso di specie
addomesticate o coltivate, nell'ambiente in cui esse hanno sviluppato le loro caratteristiche distintive. Si
tratta di un sistema ‘dinamico’ di conservazione, perché sottoposto alla pressione selettiva ambientale,
determinata da fattori biotici (uomo incluso) e abiotici. i.
Compiti del coltivatore custode sono:
- provvedere alla messa in sicurezza della singola risorsa genetica proteggendola e salvaguardandola da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione o distruzione
- diffondere la conoscenza e la coltivazione delle risorse genetiche di cui è custode, attenendosi ai principi di cui alla LR 64/04
- effettuare il rinnovo dei semi di specie erbacee conservati nella Banca regionale del germoplasma.
A livello nazionale sono definiti Agricoltori Custodi gli agricoltori che si impegnano nella conservazione, nell’ambito dell’azienda agricola ovvero in situ, delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica, secondo le modalità definite dalle Regioni.
In Toscana la figura del Coltivatore Custode coincide con quella dell'Agricoltore Custode riconosciuta a livello nazionale.
Come si diventa Agricoltore custode
L’incarico di coltivatore custode è conferito a seguito di presentazione di una domanda di iscrizione in un Elenco tenuto dall'ente Terre Regionali Toscane e di incarico affidato dallo stesso Ente tramite sottoscrizione di un'apposita convenzione.
L'Agrobiodiversità o biodiversità di interesse agricolo-zootecnico e alimentare, è la diversità della vita relativa ai sistemi agricoli; pertanto è essenzialmente legata agli agro-ecosistemi, cioè agli ecosistemi naturali modificati dall´uomo con l’introduzione della coltivazione finalizzata alla produzione agricola e all’allevamento delle specie domesticate (v. Linee guida nazionali DM 12 luglio 2012).
La biodiversità diventa sempre più strumento irrinunciabile di gestione in agricoltura e comprende la diversità delle colture, delle piante erbacee e arboree coltivate e spontanee, degli animali in allevamento e selvatici e dei microorganismi che contribuiscono alla produzione agricola e al mantenimento della fertilità del suolo. La biodiversità riguarda anche la struttura e la distribuzione di questi componenti all’interno del sistema agricolo, la loro relazione con l’ambiente e con le risorse genetiche e con tutte le buone pratiche che l’agricoltore esercita per raggiungere l’obiettivo di produzione.
La Regione Toscana già dal 1997 con la prima legge regionale sulla tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agricolo, zootecnico e forestale, ha istituito un sistema regionale di tutela e valorizzazione del proprio patrimonio di razze e varietà locali (Legge regionale n. 64 del 2004 –“Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale") che, in modo complementare, concorre al sistema nazionale di tutela dell'agrobiodiversità (Legge n. 194 del 2015 "Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare").
Il sistema Regionale prevede i seguenti strumenti:
di diretta competenza della Regione Toscana:
-Gestione Repertori Regionali, istituiti dalla LR 64/2004, sono gestiti attraverso una banca dati “on line” nella quale sono iscritte, previo parere positivo di cinque commissioni tecnico-scientifiche (una per Repertorio), le razze e le varietà locali di interesse agricolo, zootecnico e forestale, in particolare quelle a rischio di estinzione, con indicata la zona tipica di produzione/ambito locale di produzione.
L'Anagrafe nazionale è una banca dati tenuta dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nella quale sono indicate tutte le risorse genetiche di interesse alimentare ed agricolo, locale, di origine vegetale, animale o microbica, soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica.
Le razze e varietà locali a rischio di estinzione della Toscana, iscritte nel Repertorio regionale, sono contemporaneamente iscritte anche nell'Anagrafe nazionale e pertanto ne beneficiano della stessa tutela garantita dalla L. 194/2015.
di diretta competenza di Terre Regionali Toscane:
- Coordinamento conservazione “in situ” attraverso i Coltivatori Custodi, provvedendo alla iscrizione all'Elenco, affidamento delle varietà in conservazione e stipula delle convenzioni, verifica dell'attività svolta e del rispetto delle norme tecniche di conservazione, liquidazione rimborsi spesa forfettari, individuazione delle migliori modalità di conservazione "in situ/on farm", attuazione delle linee guida nazionali del Piano
Nazionale sulla Biodiversità Agraria e delle indicazioni regionali, attivazione di eventuali progetti specifici.
La conservazione “in situ”/on farm permette la conservazione di ecosistemi e di habitat naturali e il mantenimento e recupero di popolazioni specifiche, vitali, nel loro ambiente naturale o, nel caso di specie
addomesticate o coltivate, nell'ambiente in cui esse hanno sviluppato le loro caratteristiche distintive. Si
tratta di un sistema ‘dinamico’ di conservazione, perché sottoposto alla pressione selettiva ambientale,
determinata da fattori biotici (uomo incluso) e abiotici. i.
Compiti del coltivatore custode sono:
- provvedere alla messa in sicurezza della singola risorsa genetica proteggendola e salvaguardandola da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione o distruzione
- diffondere la conoscenza e la coltivazione delle risorse genetiche di cui è custode, attenendosi ai principi di cui alla LR 64/04
- effettuare il rinnovo dei semi di specie erbacee conservati nella Banca regionale del germoplasma.
A livello nazionale sono definiti Agricoltori Custodi gli agricoltori che si impegnano nella conservazione, nell’ambito dell’azienda agricola ovvero in situ, delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica, secondo le modalità definite dalle Regioni.
In Toscana la figura del Coltivatore Custode coincide con quella dell'Agricoltore Custode riconosciuta a livello nazionale.
Come si diventa Agricoltore custode
L’incarico di coltivatore custode è conferito a seguito di presentazione di una domanda di iscrizione in un Elenco tenuto dall'ente Terre Regionali Toscane e di incarico affidato dallo stesso Ente tramite sottoscrizione di un'apposita convenzione.
La domanda, debitamente compilata e firmata, va spedita all'indirizzo: Terre Regionali Toscane, Loc. Spergolaia - 58100 Alberese (GR) o per PEC all'indirizzo terre.regionali@postacert.tpscana.it Allevatore Custode Stabiliti solo a livello nazionale, sono definiti "Allevatori custodi" gli allevatori che si impegnano nella conservazione, nell’ambito dell’azienda agricola ovvero in situ, delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario, animali, locali, soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica, secondo le modalità previste dai disciplinari per la tenuta dei libri genealogici o dei registri anagrafici e dalle disposizioni regionali emanate in materia. Le modalità di riconoscimento di Allevatore Custode è dettato dall'Allegato 2 al Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali n. 10400 del 24 ottobre 2018.
di diretta competenza di Terre Regionali Toscane:
Coordinamento del sistema di conservazione “ex situ” attraverso la Banca Regionale del Germoplasma suddivisa in più sezioni sul territorio regionale: provvedendo all’affidamento degli incarichi, alla sottoscrizione delle convenzioni, alla verifica dell'attività svolta, alla liquidazione rimborsi spese forfettari, individuazione delle migliori modalità di conservazione "ex situ", attuazione delle linee guida nazionali del Piano Nazionale sulla
Biodiversità Agraria e delle indicazioni regionali, attivazione di eventuali progetti, La Banca Regionale del Germoplasma della Toscana è volta a garantire la tutela, mediante la conservazione ex situ, delle risorse genetiche locali, a rischio di estinzione, del territorio regionale.
Concepita come un sistema di banche del germoplasma (banche dei semi, campi-collezione, ecc.), la Banca svolge tutte le operazioni dirette a salvaguardare il materiale genetico in essa conservato, da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione e distruzione.
Nella Banca confluiscono tutte le risorse genetiche iscritte nei Repertori regionali a rischio di estinzione.
Le Sezioni della Banca Regionale del Germoplasma vengono individuate, incaricate e monitorare da Terre Regionali Toscane. Le stesse hanno sottoscritto una convenzione con l'ente Terre, per la conservazione in campo catalogo o in celle frigorifero, delle risorse genetiche vegetali a rischio di estinzione della Toscana, iscritte nei Repertori regionali. La stessa Terre Regionali Toscane ha la gestione diretta di una sezione della Banca Regionale del Germoplasma sia presso la tenuta di Alberese che di Cesa. Le BRG si assumono anche l'impegno di monitorare lo stato di conservazione delle risorse genetiche conservate, anche in rapporto ai Coltivatori Custodi, ossia alla conservazione "in situ/on fam".
Per consultare l'elenco delle Sezioni della Banca Regionale del Germoplasma sul sito della Regione Toscana al link http://germoplasma.regione.toscana.it di diretta competenza di Terre Regionali Toscane:
- Coordinamento della Rete di conservazione e sicurezza di cui fanno parte tutti i icoltivatori custodi, le sezioni della Banca Regionale del Germoplasma ma anche semplici hobbisti: l’ente coordina e gestisce le iscrizioni alla Rete, la gestione, l’animazione e la consegna delle modiche quantità di seme.
La rete è un concetto che identifica una pluralità di soggetti — enti pubblici e privati e agricoltori singoli e associati che condivide lo scopo comune di conservare le risorse genetiche al livello regionale e soprattutto
di garantirne l’uso durevole. L’istituzione della rete — oltre a rafforzare l’opera di reperimento, conservazione e controllo delle risorse genetiche grazie al coinvolgimento di una pluralità di soggetti — corrisponde all’idea che il miglior modo per conservare sia quello di usare in modo adeguato la risorsa diffondendone la coltivazione sul territorio: in questo senso all’interno della rete è ritenuta possibile una forma di scambio senza fini di lucro di modiche quantità del materiale genetico vegetale iscritto nei repertori/registri che non sarebbe reperibile attraverso altre forme di distribuzione Nell’ambito dell’attuazione della Legge Regionale 64/04 vengono finanziati progetti di caratterizzazione, finalizzati all’iscrizione ai repertori regionali toscane, progetti di salvaguardia e valorizzazione della agrobiodiversità sia animale che vegetale.
di diretta competenza di Terre Regionali Toscane:
Coordinamento del sistema di conservazione “ex situ” attraverso la Banca Regionale del Germoplasma suddivisa in più sezioni sul territorio regionale: provvedendo all’affidamento degli incarichi, alla sottoscrizione delle convenzioni, alla verifica dell'attività svolta, alla liquidazione rimborsi spese forfettari, individuazione delle migliori modalità di conservazione "ex situ", attuazione delle linee guida nazionali del Piano Nazionale sulla
Biodiversità Agraria e delle indicazioni regionali, attivazione di eventuali progetti, La Banca Regionale del Germoplasma della Toscana è volta a garantire la tutela, mediante la conservazione ex situ, delle risorse genetiche locali, a rischio di estinzione, del territorio regionale.
Concepita come un sistema di banche del germoplasma (banche dei semi, campi-collezione, ecc.), la Banca svolge tutte le operazioni dirette a salvaguardare il materiale genetico in essa conservato, da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione e distruzione.
Nella Banca confluiscono tutte le risorse genetiche iscritte nei Repertori regionali a rischio di estinzione.
Le Sezioni della Banca Regionale del Germoplasma vengono individuate, incaricate e monitorare da Terre Regionali Toscane. Le stesse hanno sottoscritto una convenzione con l'ente Terre, per la conservazione in campo catalogo o in celle frigorifero, delle risorse genetiche vegetali a rischio di estinzione della Toscana, iscritte nei Repertori regionali. La stessa Terre Regionali Toscane ha la gestione diretta di una sezione della Banca Regionale del Germoplasma sia presso la tenuta di Alberese che di Cesa. Le BRG si assumono anche l'impegno di monitorare lo stato di conservazione delle risorse genetiche conservate, anche in rapporto ai Coltivatori Custodi, ossia alla conservazione "in situ/on fam".
Per consultare l'elenco delle Sezioni della Banca Regionale del Germoplasma sul sito della Regione Toscana al link http://germoplasma.regione.toscana.it di diretta competenza di Terre Regionali Toscane:
- Coordinamento della Rete di conservazione e sicurezza di cui fanno parte tutti i icoltivatori custodi, le sezioni della Banca Regionale del Germoplasma ma anche semplici hobbisti: l’ente coordina e gestisce le iscrizioni alla Rete, la gestione, l’animazione e la consegna delle modiche quantità di seme.
La rete è un concetto che identifica una pluralità di soggetti — enti pubblici e privati e agricoltori singoli e associati che condivide lo scopo comune di conservare le risorse genetiche al livello regionale e soprattutto
di garantirne l’uso durevole. L’istituzione della rete — oltre a rafforzare l’opera di reperimento, conservazione e controllo delle risorse genetiche grazie al coinvolgimento di una pluralità di soggetti — corrisponde all’idea che il miglior modo per conservare sia quello di usare in modo adeguato la risorsa diffondendone la coltivazione sul territorio: in questo senso all’interno della rete è ritenuta possibile una forma di scambio senza fini di lucro di modiche quantità del materiale genetico vegetale iscritto nei repertori/registri che non sarebbe reperibile attraverso altre forme di distribuzione Nell’ambito dell’attuazione della Legge Regionale 64/04 vengono finanziati progetti di caratterizzazione, finalizzati all’iscrizione ai repertori regionali toscane, progetti di salvaguardia e valorizzazione della agrobiodiversità sia animale che vegetale.
Documenti
- Agricoltori custodi[.pdf 466,99 Kb - 12/12/2023]
- Domanda iscrizione agricoltore custode[.pdf 198,72 Kb - 12/12/2023]
- Convenzione[.pdf 170,87 Kb - 12/12/2023]