Razza bovina maremmana
La vacca maremmana è stata da sempre considerata la discendente delle antiche razze podoliche dell’est europa. Recenti studi interdisciplinari portano invece ad ipotizzare che bovini dalle lunghe corna, discendenti dal bove primigenio (o Uro) ed impropriamente chiamati successivamente podolici, fossero presenti nella penisola italiana già migliaia di anni prima. Documenti storici (Plinio, Columella), studi sul Dna e il ritrovamento di materiale iconografico e di reperti archeozoologici attestano la presenza fin dall’antichità di bovini dalle caratteristiche simili a quelle che svilupperanno poi la Maremmana, la Romagnola e più in generale tutte le razze grigie italiane.
Questa teoria è supportata, ad esempio, dallo studio delle caratteristiche del manto dell’Uro europeo: i vitelli avevano colore fromentino come gli attuali; ma sono sopratutto le caratteristiche alimentari delle due specie a legarle così strettamente: così come l’Uro, anche la Maremmana si comporta da pascolatore – brucatore (selettore intermedio), mentre la maggioranza delle razze bovine moderne sono pascolatrici tipiche: per queste caratteristiche di frugalità e adattamento la Maremmana riesce a sfruttare al meglio anche aree marginali, mantenendo il territorio e consentendo, allo stesso tempo, la redditività dell’allevamento oltre che sostenibilità ambientale ed erogazione di servizi agro-ecosistemici.
L’allevamento è di tipo brado: gli animali vivono all’aperto per tutto l’anno, riparandosi nella macchia o pineta durante l’inverno. Le mandrie al pascolo vengono gestite, ancora oggi, dai Butteri in sella ai cavalli maremmani. In primavera le vacche vengono imbrancate con i tori, sulla base di precisi piani genetici. La stagione della monta dura circa quattro mesi, rispettando i tempi naturali e i modi della monta brada. L’alimentazione di questa razza, oltre all’erba di pascolo e la brucatura della macchia mediterranea e dei boschi, prevede una integrazione di fieno e granaglie biologiche prodotte direttamente dalla Tenuta di Alberese.
I bovini maremmani sono di taglia grande: la struttura ossea è leggera, gli arti sono molto solidi, gli unghioni sono duri, gli appiombi sono generalmente perfetti ed i piedi sono forti e ben serrati, con talloni alti. La capacità addominale è idonea a contenere alimenti a bassa digeribilità, e il dorso è lungo e largo, mentre il collo è ben proporzionato e muscoloso con giogaia sviluppata. Sono longevi: possono raggiungere anche i 16 anni di età. Il dimorfismo sessuale in questa razza è rappresentato dal colore del mantello e dalla forma delle corna. Il mantello è di colore grigio, più scuro nei tori e più chiaro nelle vacche. Le corna sono un tratto caratteristico della razza: a forma di semiluna nei maschi ed a forma di lira nelle femmine; negli adulti il colore delle corna è biancogiallastro alla base e ardesia in punta. Qui gli standard di razza stabiliti da A.N.A.B.I.C
I parti della Maremmana sono spontanei e stagionali, concentrati in primavera. Le vacche possiedono una spiccata attitudine materna, tutto il latte è destinato al vitello. I vitelli alla nascita hanno il mantello color fromentino come elemento di rusticità relativo al mimetismo e difesa dai predatori. I vitelli rimangono con la madre fino ai sei mesi d’età circa, poi vengono “spocciati”, tolti dalla poccia ovvero svezzati. L’allevamento di Alberese segue la linea vacca- vitello e produce sia animali da riproduzione e “da vita” che animali da ingrasso.
La carne di vacca maremmana fa parte del presidio Slow Food: è di colore rosso intenso e molto saporita, presenta un’ottima capacità di ritenzione idrica durante la cottura. I bovini di questarazza sono magri e le loro masse muscolari possiedono infiltrazioni di grasso omogenee. Inoltre, grazie al tipo di alimentazione, si ottiene una carne con ottime caratteristiche organolettiche e praticamente priva di colesterolo.
L’allevamento è di tipo brado: gli animali vivono all’aperto per tutto l’anno, riparandosi nella macchia o pineta durante l’inverno. Le mandrie al pascolo vengono gestite, ancora oggi, dai Butteri in sella ai cavalli maremmani. In primavera le vacche vengono imbrancate con i tori, sulla base di precisi piani genetici. La stagione della monta dura circa quattro mesi, rispettando i tempi naturali e i modi della monta brada. L’alimentazione di questa razza, oltre all’erba di pascolo e la brucatura della macchia mediterranea e dei boschi, prevede una integrazione di fieno e granaglie biologiche prodotte direttamente dalla Tenuta di Alberese.
I bovini maremmani sono di taglia grande: la struttura ossea è leggera, gli arti sono molto solidi, gli unghioni sono duri, gli appiombi sono generalmente perfetti ed i piedi sono forti e ben serrati, con talloni alti. La capacità addominale è idonea a contenere alimenti a bassa digeribilità, e il dorso è lungo e largo, mentre il collo è ben proporzionato e muscoloso con giogaia sviluppata. Sono longevi: possono raggiungere anche i 16 anni di età. Il dimorfismo sessuale in questa razza è rappresentato dal colore del mantello e dalla forma delle corna. Il mantello è di colore grigio, più scuro nei tori e più chiaro nelle vacche. Le corna sono un tratto caratteristico della razza: a forma di semiluna nei maschi ed a forma di lira nelle femmine; negli adulti il colore delle corna è biancogiallastro alla base e ardesia in punta. Qui gli standard di razza stabiliti da A.N.A.B.I.C
I parti della Maremmana sono spontanei e stagionali, concentrati in primavera. Le vacche possiedono una spiccata attitudine materna, tutto il latte è destinato al vitello. I vitelli alla nascita hanno il mantello color fromentino come elemento di rusticità relativo al mimetismo e difesa dai predatori. I vitelli rimangono con la madre fino ai sei mesi d’età circa, poi vengono “spocciati”, tolti dalla poccia ovvero svezzati. L’allevamento di Alberese segue la linea vacca- vitello e produce sia animali da riproduzione e “da vita” che animali da ingrasso.
La carne di vacca maremmana fa parte del presidio Slow Food: è di colore rosso intenso e molto saporita, presenta un’ottima capacità di ritenzione idrica durante la cottura. I bovini di questarazza sono magri e le loro masse muscolari possiedono infiltrazioni di grasso omogenee. Inoltre, grazie al tipo di alimentazione, si ottiene una carne con ottime caratteristiche organolettiche e praticamente priva di colesterolo.